Risposta in Frequenza: facciamo chiarezza (parte 2)

Risposta in Frequenza: facciamo chiarezza (parte 2)

Nell’articolo precedente abbiamo parlato di come il suono è composto da una sovrapposizione di onde meccaniche a diverse frequenze, che lo “colorano” in modo diverso. Detto questo il mestiere di un buon sistema audio è riprodurre in maniera equilibrata le diverse possibili frequenze: è bene che a giocare creativamente con questa tavolozza di colori sia il mestiere di musicisti e compositori dei quali non vogliamo sporcare l’opera nel momento in cui la proponiamo alle vostre orecchie.

La prima difficoltà che si para davanti ad un costruttore di casse è data dal fatto che riprodurre bene le frequenze più basse richiede scelte tecnologiche diverse rispetto a quelle più alte. In genere le basse frequenze si ottengono spostando in maniera relativamente “lenta” membrane più grandi, mentre quelle più alte richiedono di muovere molto velocemente oggetti più piccoli e rigidi.

Ci sono svariati metodi elettronici e non per rendere questo fatto meno problematico, ma il primo approccio è spesso quello di fare riprodurre le frequenze basse e/o medio-basse a un trasduttore che si occupa solo di esse, che sentirete spesso chiamare woofer, e le frequenze alte e/o medio-alte a un altro specializzato in esse, che sentirete chiamare… in vari modi, ma facciamo che in questa sede vada bene tweeter. In questo caso parliamo di una cassa a due vie, nel momento in cui scriviamo tutti i prodotti Partybag sono a due vie.

L’esempio di una Partybag!

Nella Partybag 7 ad esempio il dispositivo rettangolare in alto è il tweeter e si occupa delle alte frequenze, l’altoparlante grosso e circolare in basso coperto dalla griglia é il woofer. La scheda elettronica dentro ciascuna Partybag, equipaggiata con quello che si chiama in gergo tecnico un DSP (Digital Signal Processor), si occupa tra le altre cose di distribuire i compiti tra i due in maniera che ciascuno riproduca solo le frequenze che gli riescono bene, e che la somma dei due contributi sia un continuo armonioso e funzionale. Per ottenere più basse frequenze, che incidentalmente sono anche quelle più onerose sulla batteria, il woofer lavora in sinergia con i due fori circolari che vedete sopra di esso, che vanno a formare una cassa di risonanza nota come bass reflex. Questa è un’altra delle soluzioni che più comunemente troverete su casse professionali o semi-professionali.

Ma quindi la “Risposta in Frequenza”?

In termini assolutamente rozzi e casarecci la Risposta in Frequenza è la misura, spesso espressa sotto forma di grafico, di quanto forte un sistema audio riproduce le varie frequenze a parità di segnale di ingresso. Se ad esempio forniamo in pasto alla Partybag Mini una miscela di tutte le frequenze tale che nessuna sia più forte delle altre (quindi una terribile cacofonia da ascoltare), per ogni frequenza il suono uscirà a un livello che posso andare a misurare. Idealmente vorremmo che, essendo tutte uguali in ingresso, siano tutte uguali anche in uscita e quindi all’ascolto: in questo caso il grafico sarebbe piatto. In pratica non è mai così, e con la Risposta in Frequenza potete vedere di quanto ci si discosti da questo ideale, quanto la cassa in esame sia “trasparente”. Si fa prima a mostrarlo che a parlarne, ecco la Partybag Mini:

Un modo piuttosto comune di riassumere grafici come questo è, come facciamo noi sempre nel caso della Partybag Mini, dichiarare “Risposta in Frequenza (-3dB) 100-20000Hz”. Cosa significa? Significa che tra i 100 e i 20000Hz nel grafico non ci sarà un punto che si discosta dal massimo di oltre 3 Decibel. Che non è affatto male! Un altro modo piuttosto comune è parlare di risposta in frequenza “+/- 3dB”, che permette di dichiarare una gamma di frequenze “utili” più grande dato che il criterio è meno severo.

Purtroppo nel mondo della pubblicità si trova veramente di tutto, e non è raro trovare dichiarazioni vaghe tipo “Risposta in Frequenza 40-20000Hz” a voler suggerire che la cassa in questione riproduce una gamma davvero molto ampia di frequenze, senza che sia specificato il criterio con cui questa affermazione viene data per buona. Potrebbe essere +/- 6dB, +/- 10dB o…chi lo sa, dipende da quanto il produttore ha voluto essere severo o meno con sé stesso. Solitamente questo viene fatto per dare a intendere che una cassa “spinge di più sui bassi”: scendendo verso il basso il grafico fatalmente cala e allargando la forbice si può giocare sulle aspettative dell’ignaro cliente. Noi preferiamo raccontarla giusta, se no non scriveremmo articoli come questo.

Cosa non dice la Risposta in Frequenza:

  • Non dice come essa stessa cambierà a seconda di quanto alzate o abbassate il volume. Idealmente resta sempre uguale, nel mondo reale pressochè nulla lo fa. Bisogna considerare anche che molti produttori inseriscono meccanismi per aumentare elettonicamente i bassi in grado di funzionare solo a basso volume: questo permette un effetto piacevole in alcune situazioni ma porta a forti discrepanze tra l’ascolto tranquillo sul bancone di un negozio e l’utilizzo al massimo durante un evento. Nel dubbio noi preferiamo evitare questo tipo di approccio, l’utilizzo base è con il volume alto ed abbassare è l’eccezione!
  • Non dice come la cassa suonerà “fuori asse”, cioè quando vi trovate non esattamente frontali ma scostati rispetto ad essa. Per rendere un’idea di come varia esistono i dati di direttività, ma questa è un’altra storia e magari una buona idea per futuri articoli. Nei prodotti Partybag tuttavia cerchiamo di privilegiare una buona ampiezza dell’angolo di copertura rispetto alla distanza massima raggiungibile, per venire incontro agli usi più tipici, per questo non forniamo dati dettagliati quanto quelli ad esempio dei grandi “line array” da concerto.
  • Non dice come la cassa interagirà con l’ambiente circostante ovvero come cambia a seconda del posizionamento, delle superfici su cui il suono potrà andare a riflettersi o della presenza di diverse condizioni atmosferiche.

Per questi motivi, e perché crediamo nella validità dei nostri prodotti, l’invito che facciamo sempre è di provarli presso i negozi che li rivendono o anche presso la nostra sede, nel caso vi offriamo volentieri un caffè mentre rispondiamo alle vostre domande. Tuttavia un’occhiata alle specifiche tecniche non può guastare, speriamo con questi piccoli articoli di avere dato una mano ai meno esperti ad orientarsi!

 

Risposta in Frequenza: facciamo chiarezza (parte 1)

Risposta in Frequenza: facciamo chiarezza (parte 1)

Dopo il precedente articolo “Potenza, Pressione Sonora, facciamo chiarezza” parliamo ora di un argomento legato alla qualità del suono, per quanto abbia risvolti anche più terra-terra specialmente per i numerosi festaioli tra di voi. Come già detto noi di Partybag ci teniamo ad avere clienti consapevoli e a divulgare in modo onesto le caratteristiche dei nostri prodotti, per questo vi offriamo qualche spiegazione di base. Se siete professionisti probabilmente queste cose le sapete già e in modo più rigoroso, in caso contrario cerchiamo ora di darvi un’idea, con termini semplici, di un’altra proprietà dei sistemi audio sulla quale capita purtroppo di leggere più marketing che altro.

(Sì anche noi facciamo marketing, ma diciamo che c’è modo e modo)

L’argomento è ricco e complesso per cui serviranno due puntate, ecco la prima per introdurre il problema.

Questa cosa della frequenza:

Prendiamola alla lontana. Avete presente i colori dell’arcobaleno, quelli che vanno dal rosso al violetto? Un po’ tutto quello che vedete è una combinazione di essi, presenti in maniera più o meno marcata e mescolati in varie maniere, istante per istante, davanti ai vostri occhi. In maniera analoga quando sentite un suono esso è costituito dalla somma di varie componenti, e così come avviene per la luce la differente miscela di esse determinerà quello che effettivamente andrete a percepire.

Sia per la luce che per il suono queste componenti sono onde, nel primo caso elettromagnetiche e nel secondo meccaniche. Sono un po’ come le onde del mare ma anzichè l’acqua il protagonista quì è l’aria, e la cosa avviene in 3D tutto attorno a noi con l’aria stessa che si comprime e si rilassa periodicamente. Questo può avvenire più o meno rapidamente, o per meglio dire a diverse frequenze. Così come la superficie del mare può essere “disegnata” da onde lente e lunghe a cui si sovrappongono piccole e rapide increspature, così il suono in cui siamo costantemente immersi è formato al suo interno un’enorme quantità di onde a diverse frequenze.
Le diverse frequenze a cui l’aria attorno a noi pulsa sono un po’ i “colori del suono”, almeno in prima approssimazione.

Come le distinguiamo quindi queste frequenze?

Purtroppo a differenza dei colori ci sono pochi punti di riferimento condivisi, spesso si parla con termini vaghi di frequenze “basse”, “medie”, “medio-alte” e mancano un po’ di belle parole radicate nella cultura popolare come “giallo”. Per orientarci nel mondo delle diverse frequenze non resta che affidarci brutalmente all’unità di misura: l’Hertz. Un Hertz (1Hz) significa “una volta al secondo”.

L’orecchio umano può generalmente percepire frequenze tra i 20Hz, quindi l’aria che ogni secondo subisce 20 compressioni e 20 rarefazioni, e i 20000Hz. Tuttavia se fate un lavoro in cui siete esposti a rumori forti, se da bravi clienti Partybag avete un robusto passato di clubbing, o anche solo se avete passato i 30, è molto improbabile che sentiate ancora qualcosa sopra i 16000Hz. Pazienza. Per ovvie ragioni evolutive le frequenze che sentiamo meglio in assoluto, salvo patologie dell’udito, sono quelle tipiche della voce umana, quindi circa tra i 300 e i 3500Hz al netto di Barry White e Janis Joplin.

Tutto molto bello, ma quindi?

Quindi il problema di noi costruttori di sistemi audio è simile a quello affrontato da chi vuole costruire uno schermo come quello da cui ci state leggendo, che vuole mostrarvi tutti i colori in maniera fedele così che guardando una foto ben scattata appaia simile al soggetto visto dal vero. A ben vedere i problemi sono due:

  • Far sì che escano tutte le frequenze che una persona è in grado di percepire.
  • Farlo in maniera equilibrata: così come non volete che da uno schermo il blu esca molto più luminoso del rosso a parità di input, bisogna che una cassa non dia troppa enfasi ad alcune frequenze rispetto ad altre. In caso contrario succede che, dato un suono ben registrato con un microfono, in fase di riascolto risulta completamente diverso.

Ci sono però due importanti differenze rispetto al mondo delle luci e dei colori:

  • Le onde sonore sono meccaniche, insomma bisogna fisicamente muovere dell’aria e non si scappa.
  • La gamma di frequenze che l’orecchio umano può udire è spaventosamente ampia rispetto a quella dei colori, anch’essi corrispondenti a diverse frequenze ma in un campo molto diverso, quello della radiazione elettromagnetica. Da 20Hz a 20000Hz c’è tutto un mondo e possono variare in maniera sostanziale le tecniche per creare e gestire queste vibrazioni dell’aria.

Fatta questa doverosa introduzione, nella prossima puntata spiegheremo come ci si può fare un’idea della capacità di un sistema audio di riprodurre in maniera il più possibile completa ed equilibrata le diverse frequenze che compongono un suono.

Potenza, Pressione Sonora, facciamo chiarezza

Potenza, Pressione Sonora, facciamo chiarezza

Ancora oggi nel 2019 c’è molta confusione in giro per quanto riguarda misurare l'”output” di un impianto audio. Concetti come “potenza”, “pressione sonora” e simili vengono spesso distorti a scopi di marketing. Noi di Partybag non vogliamo questo, ma che i nostri clienti siano informati e consapevoli.

Sappiamo che molti dei nostri clienti sono professionisti, ma non necessariamente in campo audio. Mediamente si tratta di persone che hanno bisogno di un impianto audio per fare quello che devono o vogliono, e hanno diritto di capire prima di acquistare. Proviamo dunque a spiegare qualche concetto in termini non eccessivamente tecnici (se poi chi legge è un professionista dell’audio beh… sono tutte cose già note).

Quanto suona “forte” una cassa? Ci sono due modi con cui potete farvi un’idea:

  1. Cercare il livello di Pressione Sonora (SPL, Sound Pressure Level) nelle specifiche tecniche. È la misura, presa con un fonometro in genere a 1m di fronte alla cassa, che più si avvicina a quello che il nostro orecchio percepisce come “piano” o “forte”. È anche la misura che preferiamo indicare al riguardo nelle nostre specifiche tecniche. Può essere utilizzata per confronti con altri impianti noti o con tabelle come questa per farsi un’idea.
  2. Provare la cassa. Seriamente, non esiste modo migliore. In fin dei conti siete voi a conoscere l’uso che ne dovete fare, non è questione di feticismo per i numeri che compaiono sulle specifiche. Così mentre la provate potete anche farvi un’idea della qualità, che è tutta un’altra storia, e vedere di persona se è il prodotto che fa per voi. Potete andare in uno dei negozi specializzati che hanno Partybag, venirci a trovare a Reggio Emilia, chiedere a un amico che ne ha una…tutti metodi perfettamente validi!

E la potenza quindi? La potenza è quella cosa che serve all’ENEL per calcolarvi la bolletta (e poi non è nemmeno del tutto vero, si ragiona più di energia). È una misura elettrica, non acustica. Un altoparlante fa esattamente il mestiere di trasformare energia elettrica in pressione sonora, e può farlo in così tanti modi differenti che la cifra che leggete come “potenza” è a malapena collegata a quello che vi arriverà alle orecchie. Dipende da così tanti dettagli costruttivi che non ha quasi senso parlarne se non a livello di consumo. A proposito: in una cassa a batterie volete che il consumo sia poi così alto?

Inoltre, molti usano trucchetti e in diversi casi capita di leggere della “potenza di picco” (peak), che non significa “quello che sento quando spingo al massimo”, ma la potenza che la cassa riesce a sostenere per un tempo brevissimo, in termini di quache secondo o anche molto meno. No, non c’è nemmeno uno standard per cui si può raccontare di tutto. E voi volete forse ascoltare musica per un tempo brevissimo? Non crediamo proprio, ed è per questo che usiamo delle ottime batterie. La potenza di cui ha più senso parlare (ma che comunque potrebbe essere da voi del tutto ignorata) è quella RMS., che senza entrare troppo nel dettaglio è quella media e sostenibile a lungo. Di solito il valore è meno della metà, ma anche 1/3 o 1/4, di quello “di picco”, la differenza può variare perchè non c’è uno standard e quindi la fregatura è dietro l’angolo. Certamente la musica include anche brevi “picchi” e serve anche la potenza “di picco”, ma non è certo questo il motivo per cui la si trova indicata (spesso volutamente in modo generico come “potenza” per confondere le acque). È solo un metodo di bassa lega per dire “hey guardate qua quanta potenza!”.

Un attimo però: una cassa da 200W non suona forse più forte di una da 100W?

Come sopra: dipende da come è fatta la cassa, dai componenti, dalle scelte progettuali, da molti fattori. Ma supponiamo di prendere due casse identiche in tutto tranne nella potenza, e dare ad una 100W e all’altra 200W: quale sarà la differenza? La risposta è: solo 3dB di Pressione Sonora, che significa udibile, ma giusto un po’. Nulla di impressionante ad essere onesti. Questo in cambio di cosa? Di un carico molto maggiore sulla batteria, quindi o un’autonomia minore o batterie più grosse e pesanti.

La potenza è praticamente l’ultima risorsa per strappare un briciolo di pressione sonora in più a caro prezzo quando null’altro funziona. Per questo noi di Partybag non partecipiamo alla gara assurda per chi esibisce la potenza più alta, ma ci concentriamo sull’efficienza e sul migliore compromesso possibile tra pressione sonora, durata, peso e comfort.

In conclusione non curatevi della potenza ma guardate l’SPL. O ancora meglio provate le nostre Partybag di persona! Non abbiamo nulla da nascondere.

Partybag Staff

Spedizione gratis in USA?

Spedizione gratis in USA?

Ebbene sì. Da oggi sul nostro shop online puoi ordinare Partybag 6 e Partybag Mini dagli Stati Uniti con spedizione gratuita!

Numerose Partybag hanno già effettuato la trasvolata e circolano in terra americana sulle spalle di appassionati, musicisti professionisti come Lee England Jr., associazioni sportive come Midnight Runners (Boston, Los Angeles, S.Francisco, New York), fino al personale di una grande azienda di abbigliamento sportivo come Brooks Running. Per questo abbiamo deciso di rendere la vita semplice ai nostri fan d’oltreoceano partendo dagli USA! Ma anche altri paesi seguiranno al più presto.

…e sì, la confezione include un caricabatterie compatibile con i 110V e la presa di corrente americana, ma sempre con la stessa potenza, autonomia e con il nostro fantastico design italiano!

Presto arriveranno anche tante altre notizie: per rimanere aggiornati seguite il nostro sito web o la pagina Facebook!

Partybag Staff

Partybag e AltoFest

Cosa fa la gente con le nostre Partybag? Ad esempio gli artisti di AltoFest le utilizzano nei loro festival itineranti per le strade di Napoli e Malta nei quali fondono teatro, danza, musica e arti performative in genere con la cultura popolare del luogo ospitante, portando gli spettacoli direttamente a casa della gente e trasformando le città in laboratori culturali all’insegna dello scambio e della contaminazione. Con i nostri soundsystem in spalla, come potete vedere in questo bellissimo documentario.

Noleggiare Partybag: un nuovo classico dell’estate italiana

Noleggiare Partybag: un nuovo classico dell’estate italiana

Con l’arrivo dell’estate si sa, siamo tutti molto più contenti di uscire e gli eventi all’aperto proliferano. Dai festival musicali alle gare sportive, dagli eventi artistici e culturali alle visite turistiche, per arrivare alle vostre feste e grigliate, più piccole ma non per questo meno divertenti. E se state facendo festa all’aperto con gli amici cosa c’è di meglio di una Partybag? Forse più di una!

Fin da quando abbiamo cominciato ci è stato chiaro che tantissimi eventi, di grandi o piccole dimensioni, seriosi o caciaroni, possono avere una marcia in più con le nostre Partybag, e quasi da subito ci sono arrivate richieste di noleggio per un weekend speciale. Così ci siamo detti “perchè no?” e abbiamo iniziato a noleggiarle prima direttamente e poi anche attraverso la nostra crescente rete di negozi. Sul campo i nostri prodotti hanno dato prova di essere non solo casse leggere e colorate per amanti del divertimento, ma anche strumenti professionali con tutta l’affidabilità e la versatilità necessarie per un’attività di rental.

Da allora è diventata un’abitudine per noi fornire una, due, 4, fino a decine di Partybag per un weekend speciale o anche di più. Dalle maratone di Radio Deejay a Milano e Bari con un sacco di Partybag disseminate lungo il percorso, agli eventi culturali di Elastica in memoria di Lucio Dalla lungo le strade di Bologna in cui guide e volontari giravano in bicicletta dotati di Partybag, dai viaggi evento e student party di ScuolaZoo (un test di affidabilità formidabile!) agli eventi-side dell’ultimo Gran Premio di Roma di Formula E in cui abili skater correvano lungo il circuito con la musica in spalla: tutti casi di noleggio con grande successo.

Sono solo alcuni esempi su larga scala, ma oltre a questi a noi stanno particolarmente a cuore le vostre storie locali, più in scala ridotta ma non per questo meno ricche di passione: matrimoni con annessa festa e sistemi di Partybag wireless sparsi per la villa, saggi di danza e yoga all’aperto o in itinere, processioni e feste religiose, fino a una semplice grigliata in campagna che può diventare qualcosa di più se c’è Partybag. Un sacco di storie e situazioni diverse, persone diversissime tra loro, una soluzione per tutti! Per questo sempre più clienti noleggiano Partybag in Italia e gradualmente anche all’estero.

Vuoi noleggiare Partybag per il tuo evento speciale? Contattaci e vedrai come è semplice!

Hai un negozio / rental e vuoi lavorare con noi? Contattaci anche in questo caso, abbiamo opportunità per te!

In tutti i casi, buona Estate dallo staff di Partybag!

Di ritorno da Francoforte…

Di ritorno da Francoforte…

Appena tornati dal Prolight+Sound possiamo dire, senza timore di smentita, che anche quest’anno abbiamo strappato un bel sorriso a tutti i visitatori passati per il nostro booth grazie ai nostri colori e alla nostra allegria. Per questo ringraziamo tutti: dai viaggiatori provenienti da Cina, Australia e Sudest Asiatico ai nostri connazionali che ci hanno incontrato per la prima volta in terra straniera, dai professionisti dell’audio Indiani e Africani ai loro colleghi da ogni angolo d’Europa e America, dai musicisti affermati come N’Faly Kouyate e Caparezza a quelli che magari saranno famosi tra qualche anno, o perlomeno si divertiranno nel tentativo. È stato bello trovare una sintonia con questa variegata moltitudine di persone, ed è stata una sfida ben accetta quella di spiegare come i nostri prodotti possano adattarsi alle loro più disparate esigenze.

Speriamo di avere trasmesso delle buone idee e di poter lavorare con tanti di loro in futuro, ed in tutti i casi di continuare a fare amicizie. Da parte nostra torniamo con un patrimonio non solo di contatti commerciali ma anche di idee, feedback e storie da cui trarre spunto per l’evoluzione delle nostre future Partybag ed arricchire il nostro lavoro e la nostra esperienza. Per questo, in attesa del prossimo evento, invitiamo tutti a seguirci sul sito e sui social network per rimanere in contatto e stare aggiornati con le novità.

A presto dallo staff di Partybag!

Partybag: non il solito usa e getta

Partybag: non il solito usa e getta

Noi dello staff di Partybag ci teniamo a far conoscere una cosa molto importante sui nostri prodotti e più in generale sul nostro modo di lavorare. Partybag non è uno dei tanti prodotti sul mercato che sgomita per catturare la vostra attenzione online o sui banchi dei negozi per poi andare a esaurimento tra le vostre mani una volta acquistato: noi ci teniamo che la vostra Partybag possa servirvi fedelmente per anni, mantenere la sua funzionalità e quanto possibile il suo valore, prolungare il suo ciclo vitale anche se esaurisce la sua funzione originaria. Vogliamo vendervi qualcosa non perchè diventi un rifiuto da smaltire nel giro di qualche anno, ma perchè possa continuare a funzionare ed evolversi.

Per questo Partybag è realizzata con materiali resistenti e facilmente riparabili, minimizzando l’utilizzo di plastica, e con componenti semplici da sostituire. Per questo siamo pronti ad assistervi per qualsiasi problema tecnico o richiesta speciale che doveste avere sulla vostra Partybag. Per questo, anche quando la garanzia è scaduta, offriamo check-up, riparazioni e upgrade a prezzi concorrenziali, e valutiamo la vostra Partybag usata nel caso vogliate comprarne un modello nuovo.

Sappiamo che nello stesso settore di mercato esistono prodotti “usa e getta” a prezzo stracciato e sappiamo che il portafogli è sempre un tema sensibile, ma vogliamo anche che sappiate che la vostra Partybag ha un valore che dura nel tempo, e che le discariche di questo nostro pianeta Terra sono decisamente troppo piene per continuare a riempirle di rifiuti.

Partybag @ Prolight & Sound 2019 – Francoforte

Partybag @ Prolight & Sound 2019 – Francoforte

Lo staff di Partybag è lieto di invitarvi al consueto appuntamento con il Prolight & Sound di Francoforte, la più importante fiera europea per audio professionale, luci e attrezzature da palco.

Potrete trovarci dal 2 al 5 Aprile alla Hall 8, Booth C94 per fare due chiacchiere con noi, sorseggiare un buon caffè italiano, assaggiare un po’ di Parmigiano-Reggiano dalla nostra terra d’origine e soprattutto provare i nostri prodotti e scoprire le novità del mondo Partybag! Vi aspettiamo

Partybag Espandi: progetto finanziato con i fondi POR FESR

Partybag Espandi: progetto finanziato con i fondi POR FESR

PARTYBAG è la prima cassa acustica portatile a zaino al mondo, Made in Italy e apprezzata da una clientela eterogenea per le sue caratteristiche di estrema portabilità, autonomia e qualità sonora.
Il progetto si articola in tre punti fondamentali: ampliamento e miglioramento della gamma dei prodotti, creazione di una rete distributiva nazionale e internazionale, campagna di marketing a supporto della crescita dell’azienda.

Obiettivi

Avviare rapporti commerciali con rivenditori nazionali e stipulare contratti di distribuzione con partner internazionali; il tutto supportato dall’estensione della protezione territoriale del marchio industriale della società, da un’opportuna campagna di marketing e dalla certificazione elettronica dei prodotti per le esportazioni. Dotare il magazzino di attrezzature idonee all’aumento della produzione. Sviluppare e ampliare la linea prodotti.

Risultati

Si è potuto assistere durante il progetto a un aumento della quantità di singoli pezzi venduti del 289% Il contributo dell’export al fatturato dell’azienda è aumentato del 13,9%. In quest’ottica la protezione del marchio Partybag è stata estesa in 4 stati, e risolte criticità elettromagnetiche che impedivano l’esportazione, rinnovando in toto la linea dei prodotti. Il magazzino è stato attrezzato per produrre e gestire grosse spedizioni.